“Umberto Eco e il PCI”, il libro di Claudio e Giandomenico Crapis
2 min di letturaAlle 18.30 presso la Libreria Tavella
Lamezia Terme – Oggi, venerdì 28 aprile, alle 18:30 presso la libreria Tavella di Lamezia Terme, organizzata dalla stessa libreria e dall’associazione ‘Momenti d’Autore’, sarà presentato il libro di Claudio e Giandomenico Crapis “UMBERTO ECO E IL PCI. Arte, cultura di massa e strutturalismo in un saggio dimenticato del 1963.” edito da -Imprimatur-
Discuteranno con gli autori il Prof. Piero Fantozzi della facoltà di scienze politiche dell’Università della Calabria
e l’Onorevole Vincenzo Vita, Presidente ARS (associazione rinnovamento della sinistra).
Il volume è stato già recensito su l’inserto libri del Sole24ore, sul Fatto-Quotidiano e su Il Tempo.
È prevista tra l’altro per il prossimo 5 maggio la presentazione alla Casa della Cultura di Milano con la partecipazione di Mario Andreose, colui che ne ha curato da sempre i libri di Eco presso la casa editrice Bompiani.
Il 5 e il 12 ottobre 1963, in un momento in cui emergevano tumultuosamente fermenti nuovi nel campo della società e della cultura, il settimanale del Pci «Rinascita» pubblicava un lungo articolo di Umberto Eco «sui problemi della cultura di opposizione». Ne scaturì una vivace discussione che si protrasse per mesi, nella quale intervennero intellettuali ed esponenti del Partito.
Il saggio di Eco gettava un sasso nello stagno delle strategie estetiche marxiste: la precoce notorietà del giovane intellettuale, la novità dell’impostazione, la vastità dei riferimenti, l’introduzione di temi inediti, e la capacità di tenere insieme “alto” e “basso”, nonché di spaziare in campi tra loro molto diversi, dalla musica di Celentano all’antropologia di Lévi-Strauss, ne facevano immediatamente una provocazione feconda per la cultura di sinistra.
Nel suo scritto egli metteva spregiudicatamente al centro dell’analisi la società di massa, i suoi gusti, i suoi consumi, i suoi miti. Il dibattito non si fece attendere, coinvolgendo in prima persona figure come la dirigente comunista Rossana Rossanda, il filosofo Louis Althusser, il poeta Edoardo Sanguineti.
Il denso intervento, e la sua intrinseca politicità, sembra però essere sfuggito in questi decenni alla maggior parte della letteratura critica, dimenticato o tuttalpiù rubricato nella storia del Gruppo 63. È invece qui riproposto, insieme ad una sua puntuale e approfondita analisi critica, storica e semiologica condotta dai due autori.