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Un viaggio tra arte, cultura e memoria nella terza giornata Costabiliana

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Un viaggio tra arte, cultura e memoria nella terza giornata Costabiliana

Giornate costabiliane di studio e monumento al poeta Francesco Costabile

Quella di sabato 28 dicembre 2024 è stata una piacevolissima convention, uso un termine anglofono in omaggio ad Alfredo Costabile, importante imprenditore italo-canadese, parente del Poeta, che ha finanziato totalmente e con grande generosità la statua dedicata a Franco Costabile, che oggi, grazie alla generosa disponibilità e talento dell’artista Maurizio Carnevali, ed alla certosina supervisione di Filippo D’Andrea, ideatore e coordinatore delle Giornate Costabiliane e studioso del Poeta, è diventata realtà.

Alla vigilia della inaugurazione del monumento la terza Giornata Costabiliana ha preso avvio con l’accogliente presentazione di Giacinto Gaetano, Direttore del Sistema Bibliotecario Lametino. L’introduzione agli argomenti è stata poi definita da Filippo D’Andrea che ha marcato la metodologia corale delle Quatto Giornate in riferimento ai temi ed alle discipline ermeneutiche e delle interpretazioni degli studiosi impegnati.Un viaggio tra arte, cultura e memoria nella terza giornata Costabiliana

Il primo intervento del dirigente Domenico Maria Mete, autore di un Vocabolario dialettale e massimo esperto di etimologia e ricerca storica nel vernacolo nostrano, ha esposto l’argomento su “Tracce di dialetto nella poetica del Costabile”, in cui ha spiegato come mai il poeta, pur così profondamente radicato nella vita del paese e del quartiere Miraglia, non abbia usato il dialetto nella sua produzione letteraria. Ma non mancano tuttavia, dei termini che non sono da considerarsi “contaminatio” e neanche solecismi, bensì la cifra di ciò che il dialetto rappresenta. Bellissima l’esegesi di un termine: “Binidittella”, che Costabile usa in una sua poesia nella esatta accezione di prematura morte di un infante, la cui anima è certamente Benedetta in Paradiso! Sono stati citati altri vocaboli come: “catoi”, “cridenza”.Un viaggio tra arte, cultura e memoria nella terza giornata Costabiliana

L’intervento di Maurizio Carnevali è stato illuminato dal suo sincero ringraziamento al benefattore Alfredo Costabile che grazie alla concertazione di Filippo D’Andrea, si è impegnato economicamente nell’impresa. L’artista Carnevali ha condiviso con i presenti l’emozione creativa, oltre la tecnica della fusione a cera persa, richiamo alla classicità di cui siamo eredi. Ha ricordato le ragioni per cui, lui lametino adottivo, ha scelto di vivere a Lamezia, sentendosi “a casa” per la gente, la rete solidale, il tessuto veramente “connettivo”.

Lo Scultore ha affermato che la statua non ha un basamento ma posa direttamente nel terreno: il poeta è rappresentato, più che in un ritratto, in un gesto: quello del seminatore che prende le sue pagine-poesie di semenze e sparge con gesto etereo, ciò che sarà un raccolto vitale per i posteri, un lascito perenne.

Sono stati apprezzati intermezzi musicali con la marimba, suonata dall’allievo Francesco Vaccaro, del Liceo Musicale.Un viaggio tra arte, cultura e memoria nella terza giornata Costabiliana

L’intervento di Francesco Polopoli, docente di latino e greco, filologo che da tempo collabora con Università e l’Enciclopedia Treccani, ha trattato il tema “Costabile tra il didattico e il divulgativo”  con l’impegno dei suoi allievi realizzando un breve docufilm “La rosa nel bicchiere” e toccando corde del verismo Costabiliano, soprattutto girando le scene proprio nei luoghi della giovinezza del poeta.

L’intervento di Cesare Perri, stimato psichiatra e poeta dialettale, sul tema “Costabile una personalità multiedrica: tratti psicologici”, con una psicoanalisi retroattiva che ha convinto, in quanto il tratto della malinconia, più che della depressione, è per statistiche cliniche, quasi sempre legato a condizioni di FITNESS cioè di quel “ benessere complessivo” in cui è vissuto il Poeta. La assenza del padre prima, la sua assenza da padre nei confronti delle due figlie, la malinconia e la solitudine del bambino e dell’adulto, assommate sono implose nel gesto estremo.Un viaggio tra arte, cultura e memoria nella terza giornata Costabiliana

Per salutare i convenuti, l’importante impreditore Alfredo Costabile ha voluto sottolineare che partendo adolescente da Sambiase, come una tenera pianta ha potuto imparare un’altra lingua, altre usanze, un mestiere gratificante, ma niente avrebbe intaccato la forza delle sue radici, tanto più profonde oggi in cui la sua tenacia ha potuto realizzare una importante operazione che racchiude Arte, Cultura, Memoria, consegnando il monumento ai nuovi corsi della Storia.

Tina Mancuso ha declamato alcune poesie di Costabile, forti, toccanti come “lame di coltelli”.

La mattina successiva del 29 dicembre è stato inaugurato il monumento “Il Poeta seminatore” realizzato dal Maurizio Carnevali e finanziato totalmente dal’impresario Alfredo Costabile, con la consulenza letteraria e l’idea progettuale di Filippo D’Andrea, i quali sono intervenuti al momento storico con la presenza del vicesindaco Antonello Bevilacqua e l’assessore alla Cultura Annalisa Spinella, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale.

A completare gli atti del centenario della nascita di Costabile, nel quarto incontro si è seguita la traccia dell’ultimo saggio di Filippo D’Andrea dal titolo emblematico: FRANCO COSTABILE IL POETA INTELLETTUALE

DELLA VERITÀ FERITA (Edizione Cantagalli, Siena). L’intervento di Giacinto Gaetano ha lumeggiato l’espansione dei Programmi e delle attività del Sistema Bibliotecario Lametino che dirige.

È seguita la presentazione dei Relatori da parte di Filippo D’Andrea con tono amicale e di apprezzamento con l’introduzione di Luigi Mariano Guzzi che ha trattato “La poetica di Costabile: appunti  per una teodicea”  disegnando l’ipotesi di una visione marcatamente religiosa del Poeta sambiasino, e proponendo anche cenni di devozione popolare legate a san Francesco da Paola, “ Sole” per noi calabresi nonché per la devozione mariana , colta un’immagine diffusa nella sue poesie: “sud spilla d’oro alla Madonna di Pompei”.Un viaggio tra arte, cultura e memoria nella terza giornata Costabiliana

Queste “ narratio” appena tratteggiate , trovano immediato il riscontro nel lettore meridiano. Da chiedersi se un lettore di altre latitudini ne potrebbe avvertire la pienezza, la suggestione emozionale che deriva dall’appartenenza!

Ancora: lo sguardo critico del poeta “all’aragosta” nel piatto del cardinale, contrapposto a “le alici “nel piatto del contadino. Come sperare che si possano colmare queste paradossali distanze, che si possa inverare il senso religioso più autentico in una Chiesa opulenta e apparariscente?

La teodicea in Costabile è già nel suo senso civico profondo, nella sua tagliente visione di quella realtà rurale deprivata e violata. In quel sofferto , inevitabile sradicamento; nel dipanare il fitto intreccio del bene e del male che della sua Terra costituisce l’anima.

L’intervento del professor Carmine Matarazzo, “La visione antropologia di Franco Costabile”, ha rintracciato con cura e forza espressiva alcuni frammenti di scritti Costabiliani, nei quali l’affanno del poeta, culminato nel gesto estremo, non è da considerarsi coraggio ne’ codardia ma SCELTA! Al contrario di Leopardi che nel suo logorio ha scelto di vivere ed è rimasto compiuto dentro la propria infelicità . Costabile in quel suo errare interrogandosi sul senso della vita, di “quella condizione di vita”, ha scelto di stare con la schiena dritta, di non chinare il capo, di non alienarsi ma di trovare una propria via di fuga. Definitiva. Una libera scelta in contrasto con i riconoscimenti professionali, i traguardi raggiunti, le frequentazioni giuste. La sua Calabria “ rosa nel bicchiere “ del resto è un fiore reciso, sradicato, colto nella bellezza struggente un attimo prima della fine.

È qui la stringente coerenza di un Uomo che si è fatto strada consumandosi nell’amore incondizionato immodificabile verso la sua Terra.

Letture di brani del libro “Franco Costabile. Il poeta intellettuale della verità ferita” è stata affidata alla interpretazione significativa di Franca Maria Mete, docente.

Il Coordinatore generale Filippo D’Andrea, ha presentato ringraziamenti, in chiusura, per l’impegno profuso, mai bastevole, in questo anno di ricerca-azione plurale sul Poeta calabrese Franco Costabile.