Una cassetta del 1973- Fernando Cimorelli e Louise Bourgeoise
4 min di letturaUna cassetta di Cucirini Cantoni Coats, che ha contenuto spolette di tanti colori nel negozio di merceria della mamma, ora contiene i suoi cuori di lamiera.
Il ragno di Louise Bourgeoise “i ragni sono la madre sotto cui ci sente vulnerabili e protetti” dice l’autrice, segnata fin da bambina dalla violenza “Mio padre provocava in me una continua perdita di autostima”. Ecco da dove può nascere un artista!
Nella continua rilettura di violenze ingiustificate, immeritate, di offese incredibili, di territori calpestati ad anime in formazione, si legge e si rilegge senza smettere mai e qualche volta da quei destini il varco dell’arte.
La porta strettissima e bassissima da cui si scappa via lo stesso, si realizzano le idee, si parla al mondo che qualche volta risponde, non importa quando.
Dopo il racconto Louise siede immobile e a stento trattiene le lacrime: “A distanza di tanti anni, l’episodio è ancora così vivo nei miei ricordi. Come fosse successo ieri. Cosa possono fare i bambini, la notte, se non piangere, piangere? Anche se è inutile: i genitori arrivano con uno specchio e dicono ‘guarda come sei brutta quando piangi’ “.
Fermo il ricordo, si può solo sublimare, fare uscire, mandarlo a spasso, mostrarlo.
Così lei mostra i falli che il padre la derideva di non possedere, così lui mi mostra i cuori , le emozioni che doveva trattenere davanti a suo padre.
Louise è morta riconosciuta dal mondo, lui, lo scultore è riuscito solo adulto a laurearsi col massimo dei voti all’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, prima aveva trovato solo un professore che, indicato un sentiero, una scuola di ceramica, sterzava un destino.
Ora siamo lì, fermi in quegli anni lontani, eppure siamo qui, nel 2013
Siamo sul limitare di una confessione: una vita di cuori.
Ancora più indietro risaliamo insieme e insieme saliamo su una millecento bianca, comprata nel 1964 al costo di un milione e sessantamila lire. Una millecento dove lui, seduto dietro con i suoi fratelli, litigava prendendo tanti schiaffi dal papà. Conservata.
Una millecento fatta un cubo pressato, compattata nel 2000, insieme a tutti quei giorni trascorsi solo per far volume.
Ma ora siamo nel 2013 e dal cubo, dagli sportelli rimangono solo i cuori di lamiera che verranno cristallizzati, mi dice l’artista, verranno immersi nella resina e come l’ambra imprigiona il fossile, così lui imprigionerà tutti i suoi giorni di allora.
Louise dice” ” Mia madre sedeva al sole per ore ad aggiustare arazzi. Le piaceva davvero. Questo senso di riparazione è profondamente radicato dentro di me. Lei era la mia migliore amica. Come un ragno, mia madre era una tessitrice. Come i ragni, mia madre era molto brava. Lei era intelligente, paziente, opportuna, utile e ragionevole. Era indispensabile come un ragno.”
Anche Fernando ha un rapporto di amore verso la mamma, lui ritorna da Perugia quando lei lo chiama, cambiando così un suo destino.
Ma come i tessitori veri, come ogni tessitrice sa, il ricamo sarà sempre più bello se più vario, se più sofferto il lavorio e l’intrecciarsi di fili, se incessantemente non ci si stancherà di arricchirlo con nuovi colori e immagini.
Il ricamo è la creatività
La creatività esorcizza i demoni, allenta ansia e paura, esalta e scavalca anni e prepotenze, rimodella ed espone, canta e scrive al mondo intero la bellezza di aver vinto, nonostante tutto, tutto il brutto, tutto il male che hanno fatto a un io… che siamo in tanti
Tantissimi cuori franti, tantissimi cuori, forme di pietre levigate da altri o da situazioni, tantissimi cuori che insieme ci risponderemo.
Musaba mi viene incontro questa sera, in questo buio, fra gli ulivi, la prima immagine che ho avuto, arrivando fra sculture che crescevano dal terreno. Musaba anche da noi?
Qui a Terina, su un terreno che ha sepolto altre testimonianze, altri fremiti, sopiti da ignoranze senza limiti e confini. Ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini. E mentre noi guardiamo il quadro di Fernando e salutiamo Tamara De Lempicka, mentre Pollock ha appeso i suoi polli spennati, noi mangiamo una pizza gustosissima, che Anna ha preparato, discorrendo del tempo e dell’età, dei figli che siamo stati, dei figli che ora abbiamo. Una creazione che continua- con un cuore.
ed oggi aggiungiamo
…cuore che lui nel 2016 continua ad offrire in lamiera autentica.
Con i nostri auguri per il suo compleanno.
Ippolita Luzzo