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Una città a quattro zampe: riflessioni sul comunicato dell’Amministrazione sul randagismo

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Una città a quattro zampe: riflessioni sul comunicato dell’Amministrazione sul randagismo

Una problematica che certamente sta a cuore a molti di noi, in special modo agli animalisti che, più propriamente, ci piace definire umanisti

Comunicato Stampa

E non c’è da torcere il naso su questa affermazione se partiamo dall’assunto secondo cui la liberazione animale e la liberazione umana debbano andare di pari passo, in quanto il senso civico di una comunità è direttamente proporzionale all’attenzione al mondo degli animali , in termini di diritti, etica, politica, questione ambientale.

Due mondi che sono uno, che si intersecano a dispetto di uno antropocentrismo e “specismo” che arrecano danni pesantissimi a quell’homo sapiens che ne ha la responsabilità.

Si evince con sempre maggiore urgenza, per offrire un mondo migliore a tutti gli esseri viventi, la necessità di allargare la considerazione morale agli animali, e non solo a quelli di affezione

Ma si avrà occasione di affrontar a 360° un argomento che richiede riflessioni e competenze, spazio e luogo idonei per farlo.

Quel che oggi chiama in causa il nostro pensiero, da cui la necessità di esprimere il nostro sentire, nasce dalla nota stampa dell’amministrazione comunale lametina che, certamente rompe il silenzio su un aspetto finora trascurato, forse perché ritenuto di secondaria importanza.

Diamo sicuramente merito al sindaco, alla giunta, alla consigliera D’Amico che ha da sempre avuto a cuore il problema, alle associazioni e volontari che hanno eventualmente collaborato alla stesura -ripeto sicuramente meritevole – ma ciò non ci esime dal voler fornire, e non per sterile critica, eventuali integrazioni nel rispetto e tutela degli animali ,del decoro urbano , dell’attenzione ai comportamenti dei cittadini , da perseguire severamente in caso di infrazioni nell’applicazione rigorosa delle regole, avulse da discriminazioni di fondo.
Gli ultimi raccapriccianti episodi di maltrattamenti e uccisioni di un’intera colonia di gatti ha prodotto tale sdegno da non poter restare in silenzio oltre.

La voce chiara e forte dell’amministrazione è senza dubbio un deterrente a fatti di tale nefandezza, episodi incivili e criminali che rimandano l’immagine di una città che non corrisponde al nostro senso civico.

Anche se il cammino è ancora lungo la città sta rispondendo alle regole , con eccezioni che non devono ferire la generosità , i tanti interventi di sensibilizzazione dell’associazionismo e di movimenti con la più ambita prospettiva di un rivoluzionario cambio di punto di vista: l’attuazione di un ripensamento generale non solo dei rapporti tra umani e animali ma tra gli stessi uomini.

Non è un azzardo se dico quanto un atteggiamento “specista”, il pregiudizio umano di superiorità tra gli esseri viventi di cui abbiamo avuto misura in questa fase di isolamento, è in analogia con pregiudizi discriminatori quali il razzismo , il sessismo…

E, allora, qualora fosse necessario, ribadiamo che il rispetto per gli animali è tassello fondamentale per la civiltà di un popolo.

Il nostro punto di vista parte da una priorità che non può più essere rinviata.

Dalla teoria alla prassi, ora urge concretamente avviare una campagna di sterilizzazione, a tappeto sul territorio, che riducendo il numero di cucciolate faciliterebbe gli interventi.

Sarebbe produttivo organizzare un corso di formazione a vigili urbani e volontari per far si che possano meglio fronteggiare a livello operativo il randagismo, nel pieno rispetto di regole e competenze.

Il comunicato stampa prevedeva inoltre un punto che ci è sembrato lesivo dei diritti degli animali, il divieto a dar loro del cibo che, involontariamente e nelle teste malsane dei responsabili del fatto di cronaca di cui ho fatto menzione, può aver fatto da incoraggiamento ad un comportamento di questa crudeltà.

Ben venga chi si prende cura dei cani e gatti senza padrone, porta loro croccantini o altro, purchè abbia cura di pulire e mantenere il decoro e la salubrità dei luoghi.

Pertanto dar da mangiare agli animali per strada non dovrebbe essere perseguito con atti amministrativi se si provvede ad avere cura della città e non creare problemi ai vicini.

Un ultimo aspetto non considerato, al fine di evitare sepolture fai da te in luoghi poco consoni, è prevedere un cimitero per animali d’affezione.

Sarebbe un altro passo di grande civiltà per Lamezia, e anche per il suo circondario, dato il numero sempre più elevato di famiglie che hanno a cuore i loro amici e desiderano garantire loro una dignitosa sepoltura.

Michela Cimmino
Lucia Zangari

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