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Unical: intelligence e magistratura insieme per sconfiggere mafie e terrorismo

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Roma, 5 lug. (askanews) - Presentato nella sala stampa dell’Aula Magna “Beniamino Andreatta” dell’Università della Calabria il corso di Laurea magistrale in Intelligence e analisi del rischio, il primo in assoluto di questo tipo in Italia. A moderare ieri i lavori, il direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione, Roberto Guarasci, che ha sottolineato come “il corso di Laurea in Intelligence è il risultato della collaborazione di tre Dipartimenti con competenze diverse che integrano i saperi umanistici con quelli scientifici per rispondere alla complessità di questo tempo”. Ha poi preso la parola il rettore Gino Mirocle Crisci ribadendo che “il mio non è soltanto un saluto istituzionale ma la testimonianza del mio impegno in questa lunga operazione che vede oggi ufficialmente la luce. Negli anni ho potuto maturare il convincimento dell’utilità dello studio dell’intelligence nelle università italiane poiché riguarda la conoscenza che è prerogativa delle Università. Parlare di intelligence significa offrire ai nostri studenti una maggiore consapevolezza di quelli che saranno gli eventi futuri e quindi aumentare le opportunità”. Il rettore ha poi ricordato che questo nuovo corso di laurea si inserisce nella fase di crescita dell’ateneo calabrese che proprio in questi giorni ha avuto un significativo riconoscimento da parte del Censis che lo ha considerato il secondo ateneo d’Italia tra quelli collocati tra i 20 e 40mila iscritti. Francesca Guerriero, vice direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale ha sostenuto che “il nostro contributo riguarderà l’analisi del rischio poiché sarà importante l’utilizzo di tecniche che consentano di prendere decisioni in condizioni di grande pericolo e in un ambito di sistemi complessi. Sviluppare la capacità di prevedere queste situazioni è un aspetto fondamentale del corso in Intelligence”. Anche Franco Rubino, direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, ha sottolineato il raccordo con il mondo del lavoro, tenendo conto degli aspetti legati all’intelligence economica che è sempre più strategica per gli Stati. Per Piero Fantozzi, professore di Teorie della regolazione e della sicurezza, “il tema dell’intelligence è relativo al contesto in cui questa scienza si esplica ed è poi intimamente collegato alla sicurezza della comunità”. Ha chiuso la presentazione Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence, per il quale “questo primo corso di laurea in Italia è il frutto di un percorso scientifico e culturale iniziato circa venti anni fa e che ha visto il coinvolgimento di intellettuali, studiosi e uomini dello Stato di grande rilievo. Questa iniziativa oggi intende essere un laboratorio di sperimentazione che intende aprire una riflessione sui saperi del XXI secolo, rappresentando un punto di incontro tra discipline scientifiche e umanistiche. L’intelligence è il tempo del futuro e consente l’interpretazione del presente, essendo uno strumento indispensabile per cittadini, imprese e Stati per comprendere la realtà offuscata dalla disinformazione”. Caligiuri ha infine ringraziato il rettore Crisci e direttori dei Dipartimenti Guarasci, Rubino e Pagnotta per avere dato vita al progetto, ribadendo anche il ruolo svolto negli anni scorsi dall’allora direttore del Dipartimento di Scienze Pedagogiche Viviana Burza e dal professore Giuseppe Spadafora, che hanno creduto sin dal primo momento nella validità di sviluppare gli studi sull’intelligence nell’ateneo di Arcavacata. Alla conferenza stampa ha partecipato anche una delegazione del Liceo Classico “Campanella” di Reggio Calabria, guidata dalla dirigente Maria Rosaria Rao, che sta svolgendo con l’Ateneo di Arcavacata un innovativo progetto sull’educazione all’intelligence.?

RENDE. Introdotti dal Direttore del Master Mario Caligiuri, sono stati il Presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre e il magistrato e deputato Cosimo Ferri a tenere le lezioni del Master in Intelligence dell’Università della Calabria per trattare i valori costituzionali e i rapporti tra intelligence e magistratura.

In mattinata Antonio Baldassarre ha illustrato l’origine delle moderne Costituzioni, che nasce negli Stati Uniti fondata sul contratto sociale in opposizione alla visione europea impostata sull’autorità. Per Baldassarre l’intelligence è un’attività necessaria per ogni sistema politico sovrano in quanto la prima sicurezza è quella dell’ordinamento costituzionale. Infatti, l’intelligence è un bene fondamentale che viene prima di tutto poiché senza sicurezza le istituzioni sono deboli e i diritti inapplicabili. In relazione ai provvedimenti legislativi in discussione in queste settimane, Baldassarre ha precisato che la sicurezza non consiste nella tutela dei diritti bensì è il presupposto indispensabile per la garanzia dei diritti. Ha poi proseguito dicendo che la tutela della sicurezza si trova in modo implicito ed esplicito in tutti gli ordinamenti costituzionali.

Unical. Aperte le iscrizioni per il corso di laurea magistrale in intelligence
 

Di conseguenza, l’intelligence deve vigilare affinché non venga minacciata l’unità politica dello Stato ed appunto per questo deve essere regolata, necessaria ed efficace. Pertanto, l’intelligence è una delle attività fondamentali per garantire la libertà politica. Il modello adottato in Italia è quello americano che consiste in un’attività riservata la cui segretezza è commisurata ai principi democratici, che richiedono trasparenza. Infatti, è previsto il controllo parlamentare dell’intelligence che nel contesto americano assegna alla Commissione del Senato poteri parificati a quelli dell’autorità giudiziaria. Baldassarre ha poi affrontato l’attualità del tema dell’intelligence alla luce delle riflessioni di Carl Schmit che prefigura una guerra civile globale, nella logica della contrapposizione inevitabile tra amico e nemico. Per cui, secondo il pensatore tedesco la globalizzazione si oppone alla democrazia e secondo Baldassarre non solo la globalizzazione ha allargato le distanze tra gli Stati ma anche in Italia tra Nord e Sud, rendendo ancora più complesso il più grande politico del nostro Paese. In tale contesto, l’introduzione dell’euro ha accentuato le differenze tra il nostro settentrione, integrato economicamente con Francia e Germania, e il Mezzogiorno d’Italia, sganciato da queste possibilità di sviluppo. Baldassarre ha concluso dicendo che il mondo diviso in due blocchi aveva un suo ordine che oggi invece è assente ed è soggetto a forze temporanee ed appunto per questo la funzione dell’intelligence oggi è molto più importante di ieri. Nel pomeriggio è intervenuto in video conferenza Cosimo Ferri che ha ribadito come l’intelligence rappresenti un’area fondamentale dello Stato nel contrasto alla criminalità e al terrorismo. Ha quindi richiamato la funzione molto importante dell’intelligence negli istituti penitenziari. Nel contempo, ha ribadito la necessità delle collaborazioni internazionali in quanto a problemi globali occorre proporre delle risposte globali, coinvolgendo anche le principali società del cyberspazio. Ferri ha poi affermato che il contrasto alla criminalità richiede investimenti sociali e infrastrutturali, accompagnati dalla consapevole reazione delle Istituzioni e dei cittadini. E in tale quadro l’intelligence è decisiva. Il parlamentare ha poi evidenziato che la dimensione culturale è fondamentale e che la collaborazione tra Intelligence e magistratura rispetto al passato è molto più ampia, tanto che i risultati nel contrasto alla criminalità e al terrorismo sono anche il frutto di una più intensa comprensione delle rispettive funzioni.  Ferri ha poi concluso dicendo che il decreto antiterrorismo ha contribuito ad avvicinare i due mondi dell’intelligence e della magistratura dicendo che il confronto deve essere non solo di natura culturale ma di visione, progettazione ed anche operativo: occorre quindi avvicinare sempre di più questi due ambiti che operano su piani nettamente distinti ma con l’obiettivo comune di tutelare le libertà dei cittadini e garantire la sicurezza dello Stato. Le lezioni del Master in Intelligence proseguiranno alle ore 8.30 di sabato 19 gennaio 2019 nell’aula “Caldora” dell’Università della Calabria sempre sui temi giuridici connessi all’Intelligence con le lezioni dei Prefetti Carlo Mosca, consigliere di Stato emerito e vice direttore vicario del Sisde dal 1992 al 1994, e Marco Valentini, Direttore dell’Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari del Ministero dell’Interno.

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