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Usura ed estorsione nel Tirreno cosentino, al via il processo

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Comincerà il prossimo 6 giugno presso il Tribunale di Paola il processo per associazione a delinquere finalizzata all’usura e all’estorsione a carico di un gruppo criminale operante nell’alto tirreno cosentino

Gravi e numerosi i fatti contestati agli imputati, difesi dagli avvocati Giorgio Cozzolino, Egidio Rogati, Giuseppe Bruno, Luigi Crusco, Ugo Vetere e Giuseppe Bello, e che vanno dall’usura all’estorsione fino all’associazione a delinquere.

Le indagini, portate avanti dalla DDA di Catanzaro guidata dai procuratori Nicola Gratteri, Vincenzo Capomolla e dal sostituto Romano Gallo, hanno preso le mosse nel 2016 da alcune denunce provenienti da imprenditori della zona, purtroppo caduti nella rete dell’usura e stremati dalle continue minacce commesse contro di loro dagli imputati.

Tristemente conosciuto il loro modus operandi caratterizzato, dopo una prima fase di corresponsione di prestiti in favore degli imprenditori in difficoltà economica con il pagamento, da parte di questi, di interessi assolutamente sproporzionati rispetto al tasso legale, da una fase conclusiva tesa all’impossessamento delle attività economiche di loro proprietà tramite l’aumento continuo degli interessi, le violenze, le minacce di morte e l’utilizzo della forza intimidatrice del vincolo associativo.

Tutto questo fino a quando le vittime non ce l’hanno fatta più e hanno deciso di ribellarsi a questa situazione infernale rivolgendosi alle forze dell’ordine e denunciando quanto stava avvenendo nei loro riguardi.

Da qui una vasta e approfondita indagine che ha coinvolto polizia e carabinieri del territorio sotto la direzione della DDA di Catanzaro la quale, anche avvalendosi delle più moderne tecnologie investigative, ha permesso di fare luce sull’organizzazione e su molteplici episodi di usura ed estorsione compiute dagli indagati e di ottenerne, dopo l’udienza preliminare celebrata presso il GUP di Catanzaro in cui, tramite gli avvocati Saverio De Bartolo e Albino Domanico sia le vittime sia l’associazione antiracket Lucio Ferrami si sono costituite parte civile, il rinvio a giudizio davanti il Tribunale di Paola per l’udienza del 6 giugno prossimo.

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