Vacantiandu OFF. Un brillante Marco Falaguasta in “Non ci facciamo riconoscere”

Lamezia Terme, 7 gennaio 2023, Teatro Grandinetti. Secondo appuntamento con la nuova stagione teatrale Vacantiandu OFF, realizzata dall’Associazione teatrale I Vacantusi di Lamezia Terme, con la direzione artistica di Diego Ruiz e Nico Morelli e la direzione amministrativa di Walter Vasta.

Graditissimo ritorno di Marco Falaguasta con il suo nuovo spettacolo, di cui è anche autore e regista, “Non ci facciamo riconoscere” prodotto da Nicola Canonico per la GoodMood.

Il titolo riporta una frase che ha accompagnato l’adolescenza di intere generazioni degli Anni ’70, ’80 e ’90 e che i genitori pronunciavano per richiamare i figli a un comportamento consono ma il cui reale significato è sempre rimasto un mistero!

Un’aria da sorriso elegiaco, mesto e scattante, l’arte di stare in scena senza alcun atteggiamento divistico o plateale, il rapporto quasi familiare che si instaura con il pubblico al punto da far dimenticare che ci si trova a teatro… Marco Falaguasta è così, è l’attore senza personaggi che ci parla dei suoi ricordi in confidenza, sottovoce, suonando la corda comica e la corda malinconica come varianti di uno stile nuovo e antico.

Le pagine dell’album di famiglia si aprono sulla sua infanzia con i nonni e il racconto ha un contenuto leggero, pervaso di naturale tenerezza in costante rapporto con le generazioni di oggi. Il nonno tassista che stimola la sua curiosità incentivandola con una paghetta; la frittata della nonna preparata con gli avanzi di cibo perché “non si butta via niente”, un piatto che fa storcere il naso ai giovani di oggi che pure mangiano il poke, con il pollo e il salmone che si incontrano nella stessa ciotola; gli oggetti che duravano nel tempo mentre adesso sono progettati per un ciclo di vita molto breve; l’imbarazzo della prima volta e i consigli chiesti all’amico del cuore sostituito, oggi, dai tutorial su Google; il vecchio caro Postal Market usato per eccitare la fantasia dei maschi; la Panda 30, fedele compagnia di avventure; le Clark che si acquistavano nei negozi di scarpe con solerti commessi e le odierne App che ti consentono di avere tutto a domicilio senza uscire di casa; la vita intima confidata al diario segreto chiuso con il lucchetto e la vita di oggi, esibita sui social…

Un percorso à rebours che prende l’abbrivio da una memoria personale con i tanti “perché”, le domande, le curiosità fino a diventare memoria collettiva. Così queste microstorie familiari si innestano nella Storia Grande. Con l’ausilio di immagini molto suggestive ripercorriamo gli Anni ’70 con le lotte operaie in piazza, la legge sul divorzio, la legge sull’aborto, ma anche il rapimento Moro, gli anni di Piombo. Poi i dorati Anni ’80, televisivi, ricchi e spensierati, con i mondiali di Spagna del 1982, i grandi concerti nelle piazze mentre si levano alte le note di People from Ibiza di Sandy Marton o Boys di Sabrina Salerno…

E l’affaire Moro ritorna come un refrain, una parentesi dolorosa, una lacerazione che fa nascere domande e conflitti interiori non risolvibili con slogan o con pratiche ideologiche.

In questo confronto generazionale, Falaguasta non vuole dare giudizi di valore ma ci suggerisce che il mondo non può essere diviso in maniera netta tra buoni e cattivi. Certo è più comodo schierarsi dalla parte dei buoni per esorcizzare le nostre piccole debolezze, per tenersi lontani dalle storture di questa società anche se questo comportamento non aiuta a capire le ragioni degli altri. E ci lascia con un interrogativo che non dipana i nostri dubbi ma ci invita a riflettere.

Tante risate e applausi lunghissimi.

Al termine dello spettacolo, l’omaggio della tradizionale maschera, simbolo della rassegna Vacantiandu ideata dal graphic designer Alessandro Cavaliere e realizzata dal maestro Raffaele Fresca, consegnata dal direttore artistico Nico Morelli e dal direttore amministrativo Walter Vasta, introdotti dall’attrice Sabrina Pugliese.

Giovanna Villella

[ph_Desme Digitale per Vacantiandu OFF]