Vaccini mRna-miocarditi rare, per Oms “probabile legame”
3 min di letturaMa il beneficio supera il rischio, spiegano gli esperti. Casi rari più frequenti tra i giovani maschi dopo la seconda dose, sintomi in genere lievi che rispondono a farmaci e riposo
“Sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite in seguito alla vaccinazione con i vaccini Covid 19 a mRna”. Gli episodi si sono verificati “più spesso negli uomini più giovani e dopo la seconda dose di vaccino, in genere entro pochi giorni” dalla somministrazione. “Le evidenze attuali suggeriscono una probabile associazione causale tra miocardite e vaccini mRna”.
E’ la conclusione degli esperti del Global Advisory Committee on Vaccine Safety (Gacvs) dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che dopo avere analizzato “tutte le informazioni disponibili” aggiorna le sue linee guida. Fermo restando che, puntualizza il panel, “i benefici dei vaccini a mRna superano i rischi”, garantendo una “riduzione dei ricoveri e dei decessi associati a Covid”.
“I dati disponibili – indica il Gacvs dell’Oms – suggeriscono che il decorso immediato di miocardite e pericardite post-vaccinazione è generalmente lieve e risponde al trattamento conservativo (riposo, trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei). Il follow-up è in corso per determinare i risultati a lungo termine”, come pure “sono in corso studi più rigorosi che utilizzano fonti di dati alternative e protocolli più robusti, compreso il confronto fra popolazioni vaccinate e non”.
“Ai vaccinati – raccomanda il comitato – va suggerito di rivolgersi immediatamente a un medico se sviluppano sintomi indicativi di miocardite o pericardite, come dolore toracico di nuova insorgenza e persistente, mancanza di respiro o palpitazioni dopo la vaccinazione”. Quanto ai medici, “devono essere consapevoli del rischio di miocardite e pericardite con i vaccini mRna, e sapere chi ha maggiori probabilità manifestarle. Anche i sanitari “devono prestare attenzione” ai segnali spia, “specialmente negli adolescenti o nei giovani maschi”. Categorie nelle quali “gli eventi coronarici hanno meno probabilità di essere la fonte di questi sintomi. Laddove possibile, i casi sospetti dovrebbero essere valutati e seguiti da un cardiologo”. E’ comunque “importante escludere altre potenziali cause di miocardite e pericardite, inclusa l’infezione da Covid-19 e altri virus. Per questa valutazione, potrebbe essere necessario consultare uno specialista in malattie infettive e/o reumatologo”.
L’Oms si esprime dunque in linea con le agenzie del farmaco Usa e Ue. Sia la Fda sia l’Ema, ricorda infatti l’agenzia ginevrina, hanno diffuso aggiornamenti sulle informazioni di prodotto dei vaccini Covid-19 a mRna Comirnaty* di Pfizer/BioNTech e Spikevax* di Moderna. Questi e altri enti regolatori hanno emesso avvisi e vari materiali di comunicazione, rivolti al pubblico e agli operatori sanitari, con indicazioni sulle azioni da intraprendere dopo la vaccinazione.
Negli Usa, sottolineano gli esperti del Gacvs Oms, “recentemente è stato segnalato un forte segnale di miocardite/pericardite con i vaccini Covid a mRna. Tuttavia, l’Advisory Committee on Immunization Practices (Acip) degli Stati Uniti ha concluso che i benefici di questi vaccini continuano a superare i rischi di miocardite e pericardite, anche tra i giovani. Secondo i dati del Vaccine Adverse Events Reporting System (Vaers) degli Usa, all’11 giugno 2021 sono stati segnalati circa 40,6 casi di miocardite per milione di seconde dosi tra i maschi e 4,2 casi per milione tra le femmine nelle fasce di età compresa tra 12 e 29 anni. Per gli over 30, i tassi di segnalazione erano rispettivamente di 2,4 (maschi) e 1,0 (femmine) per milione di seconde dosi”.
In Europa, “il Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) dell’Ema, nella sua riunione del 5-8 luglio, ha esaminato gli ultimi dati europei, confermando che esiste una relazione causale plausibile tra miocardite e vaccini a mRna”.