Vaccino Covid e trombosi, rari casi prevenibili con nuova terapia precoce
2 min di letturaA suggerirlo una ricerca austriaca. La profilassi è a base di immunoglobuline endovenose ad alto dosaggio
I rari casi di trombosi riscontrati dopo il vaccino anti-Covid posso essere curati.
A suggerirlo, in un articolo pubblicato sul Journal of Thrombosis and Haemostasis, gli scienziati dell’Ospedale Generale di Vienna e dell’Università di medicina di Vienna secondo il quale il grave effetto collaterale – che in Italia è stato segnalato in 34 persone vaccinate con Astrazeneca, mentre negli Stati Uniti in 8 immunizzati con Johnson&Johnson – potrebbero essere prevenuti grazie a una terapia veloce a base di anticoagulanti non eparinici, immunoglobuline ad alto dosaggio e prednisolone.
Il team, guidato dallo specialista della coagulazione Paul Knöbl, ha curato con successo una paziente di 62 anni che, a seguito dell’inoculazione di ChAdOx1, il vaccino AstraZeneca, aveva sviluppato trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino, o VITT.
La VITT molto probabilmente è causata da una risposta immunitaria difettosa, per cui vengono prodotti anticorpi attivanti i trombociti con conseguente trombocitopenia (bassa conta piastrinica) e trombosi. Il tasso di mortalità nella VITT è alto (40-50%) e la sindrome richiede un trattamento immediato e appropriato.
La paziente, giunta al pronto soccorso a causa di alcune macchie cutanee ed ematomi, mostrava “trombocitopenia, bassi livelli di fibrinogeno, D-dimero elevato e positività al dosaggio immunoenzimatico del fattore 4 piastrinico. Tutte indicazioni di una trombosi in via di sviluppo”, ha spuegato Knöbl.
I medici hanno agito rapidamente e il paziente ha risposto immediatamente al trattamento con una dose elevata di immunoglobuline ad alto dosaggio per via endovenosa, cortisone e anticoagulanti specifici, in modo da prevenire la trombosi. I concentrati di immunoglobuline contengono anticorpi che possono bloccare la risposta immunitaria indirizzata in modo errato. Le solite preparazioni a base di eparina, sottolineano gli esperti, non devono invece essere utilizzate per prevenire la coagulazione, poiché possono scatenare la trombosi o aggravarla.
“In questo caso, siamo stati in grado di descrivere per la prima volta l’efficacia di una strategia di trattamento potenzialmente salvavita per la trombosi indotta dal vaccino”, ha spiegato Knöbl, sottolineando che “questa esperienza potrebbe essere di grande aiuto nel trattamento di altri pazienti con condizioni simili”.