Vent’anni fa nasceva Dolly, la pecora più famosa della storia
2 min di letturaSono trascorsi vent’anni da quando gli embriologi Sir Ian Wilmut, Keith Campbell e alcuni altri colleghi del Roslin Institute di Midlothian, vicino Edimburgo, generarono Dolly, la pecora divenuta famosissima a livello mondiale per essere stata la prima clonazione attuata con successo su un mammifero da una cellula somatica adulta.
La nascita di Dolly, la quale aveva tre madri – una fornì l’ovocito, un’altra diede il Dna e la terza portò a termine la gravidanza con l’embrione clonato –, fu divulgata dagli ambienti scientifici soltanto l’anno successivo, il 22 febbraio 1997, attirando chiaramente l’attenzione capillare dei media che ne fecero presto l’ovino più famoso del globo.
Nel centro scozzese, dove visse tutta la sua vita, ebbe anche il tempo di riprodursi dando alla luce ben sei agnellini. Durante gli ultimi anni soffrì di una forma d’artrite e di un progressivo malessere ai polmoni (definito in un cancro durante l’esame autoptico) che portarono i medici del Roslin Institute a sopprimerla il 14 febbraio 2003. Curiosa l’origine del suo nome: gli scienziati decisero di chiamarla Dolly in onore della prosperosa cantante statunitense Dolly Parton, considerato che la cellula usata per la clonazione fu proprio un’unità biologica mammaria. Dopo la pecora Dolly, si è proseguito con tentativi di clonazione su molte altre specie animali (topi, mufloni, tori, maiali e cavalli) e tale pratica è stata presa in considerazione per preservare quegli esemplari in via d’estinzione.
Il corpo imbalsamato dell’ovino più celebre della storia, che inconsciamente ha rappresentato un enorme passo in avanti per la scienza, è esposto al National Museum of Scotland di Edimburgo.
Antonio Pagliuso