Vibo. Accorpamento Guardie mediche, Colombo (Exit): decisione scellerata
3 min di letturaAncora una volta nel comparto sanità in Calabria si registrano tagli
Comunicato Stampa
Ad essere prese di mira questa volta le Guardie mediche della provincia di Vibo Valentia che subiranno un accorpamento per decisione e volontà della stessa Asp provinciale.
E’ proprio da un accorpamento avvenuto ormai sedici anni fa in seno alla Regione Calabria che nel maggio 2007 con un emendamento proditorio fatto passare di notte, si decise di accorpare le allora Aziende sanitarie locali, creandone una per ogni provincia.
Il principio voluto allora dalla Giunta Loiero con assessore alla sanità Doris Lo Moro e con la regia di Nicola Adamo, era quello del risparmio economico per l’intera Calabria e con una offerta sanitaria che sarebbe dovuta essere migliore per i cittadini. Nulla di tutto questo è avvenuto, anzi, da allora tagli su tagli al settore con chiusure e ridimensionamenti di importanti ospedali baricentrici in tutta la regione e con un commissariamento che tanto è costato ai calabresi ed un debito che ancora oggi stiamo pagando.
Purtroppo in un settore sociale come quello della sanità che dovrebbe garantire assistenza e cura agli ammalati sul territorio, si procede con la visione e l’ottica dell’aziendalizzazione e questi poi sono i normali e conseguenti risultati. Mi chiedo come si possa garantire la tutela della salute dei cittadini chiudendo postazioni mediche e storici presidi sanitari sui territori. Una scelta e decisione questa che stride con ogni altro principio di diritto alla cura ed alla salute. Non è neppure questione di conoscenza del territorio come qualcuno ha affermato in queste ore in quanto questi atti di soppressione di strutture sanitarie si stanno verificando con una certa continuità da diversi anni in Calabria, con comune unico denominatore, ossia mancanza del personale. Ora ad essere colpito è il già fragile territorio del vibonese, dove i problemi nel settore sanità non mancano.
Chiedo al governatore Occhiuto , quale commissario ad acta, di impugnare tale decisione venuta dalla Asp di Vibo Valentia ed affrontare la questione in una seduta del Consiglio regionale aperta a tutti i sindaci della provincia del vibonese. E’ opportuno valutare e ponderare bene tali decisioni che potrebbero avere effetti deleteri e drammatici che si potrebbero ripercuotere sui cittadini, visto e considerato anche che le postazioni di urgenza e pronto intervento del 118 in Calabria sono perlopiù sotto organico e ridotte al lumicino e tenendo anche presente che alcuni di tali accorpamenti di Guardia medica arrivano a coprire comuni distanti quasi quaranta chilometri, si può comprendere benissimo la gravità e la scelleratezza di tale provvedimento.
Igor Colombo
Exit Calabria