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Vigor 1919, vittoria al D’Ippolito contro il PSG Calabria

6 min di lettura

I giocatori festeggiano

Vigor 1919 – Parrocchia San Giovanni Calabria 1 – 0

vigor-LameziTermeit
Striscione dedicato a Giovanni Gatto

Comunicato stampa:

VIGOR (4-2-3-1): Aiello, F. Gigliotti, P. Molinaro, Mazzocca, Sesto; Bruno, Cugnetto (K); Bevilacqua (48’ st Bevilacqua), Romagnuolo (33’ st Boca), Ventura (39’st Butruce); Simonetti (6’ st Bassi). IN PANCHINA: 12 M. Talarico, Mercuri, Esposito, Butruce, Boca, Cerra, Bassi. ALL.  Notaris – Chirumbolo

PSG (4-4-2): Caroleo, Lanzo, Spena (K), Talarico (14’ st Nero), Macrì; Carfora, Pugliano (36 st. Davide Torcasio), M. Molinaro (1’ st Matteo Torcasio), Lo Prete (25’ st Vescio); Buffone (10’ st Fabio Torcasio), Fiorino. IN PANCHINA: 12 Paoli, Muraca

ARBITRO: Andrea Stefanelli di Catanzaro 

MARCATORE: Cugnetto al 16’ st

NOTE: Osservato un minuto di Silenzio in Memoria di Giovanni Gatto, bandiera della Vigor negli anni ’50-60. Consegnato, dal Capitano Cugnetto e dal Presidente Ammendola, un mazzo di fiori ed una maglietta al nipotino che porta il suo nome, accompagnato dal papà Gianluca, figlio del compianto Giovanni.

Pioggia ininterrotta per tutta la gara, ma il terreno ha retto discretamente.

AMMONITI: Molinaro (V), Lanzo (PSG).

RECUPERO: PT 3’ ; ST 5’

Il ritorno al D’Ippolito ha permesso alla Vigor del presidente Ammendola di evitare un ennesimo rinvio. Il “Remo Provenzano” sarebbe risultato nuovamente impraticabile, causa la pioggia ininterrotta che da quattro giorni scende su Lamezia.

Il pre-partita è tutto dedicato alla memoria del grande Giovanni Gatto, scomparso venerdì 22 febbraio, una bandiera della Vigor, oltre che una persona molto stimata dall’intera comunità lametina. La Società ha inteso omaggiare il nipotino Giovanni e il figlio Gianluca, poi un minuto di silenzio, infine alcuni tifosi, autorizzati (l’accesso al pubblico ancora non è stato sbloccato), hanno fatto campeggiare un grande striscione in tribuna centrale, recitante: “Fai un altro doppio passo… Ciao Giovanni, bandiera della Vigor e di un calcio romantico”.

Dopo alcuni minuti di studio, all’8’ si registra un tiro di Cugnetto su punizione da 25 metri, che Caroleo respinge di pugno. Risponde Carfora che dal centrodestra, da 20 metri circa, arcua un pallone verso il palo opposto, ma non centra la porta.

Al 12’ Romagnuolo è atterrato al limite dell’area dei Parrocchiani, vicino al vertice. Si incarica della battuta Bevilacqua disegnando una splendida parabola, che incoccia in pieno la traversa. Al 16’ Molinaro non trattiene la sua foga e commette fallo sotto gli occhi dell’arbitro che lo ammonisce. Al 24’ un buco nella fase difensiva del PSG, consente a Simonetti di trovarsi a tu per tu con Caroleo, bravo però a impossessarsi della palla, senza commettere fallo.

AL 32’ scambio sulla sinistra tra Ventura e Sesto che fa uno dei suoi abituali cross lunghi, Simonetti a centro area fa da ponte per Romagnuolo, la cui battuta a volo è smorzata dal corpo di un difensore e finisce nelle braccia di Caroleo. Un minuto dopo è Simonetti che in percussione penetra in area, ma quando tenta di farsi largo sull’ultimo difensore, il signor Stefanelli gli fischia fallo.

Al 35’ bella azione combinata della Vigor, sul centrosinistra scatta Ventura appena dento l’area. Tiro alto. Al 46’ di forza e destrezza, assolo di Bevilacqua sulla destra che entra in area, la palla subisce vari rimpalli, arriva di corsa Cugnetto che spara alto. L’arbitro concede tre minuti di recupero, a causa di un precedente infortunio di Simonetti, che gli aveva procurato un taglio ad uno zigomo.

Un primo tempo in cui gli uomini del duo Notaris-Chirumbolo hanno cercato in vari modi di giungere al vantaggio, ma vuoi per imprecisione, vuoi per una folta difesa ospite, non vi sono riusciti. Il terreno di gioco nel frattempo diventa sempre più pesante. Non soffre granché invece in fase difensiva . I Parrocchiani pur lottando su ogni pallone e provando a ripartire, si limitano fin qui a tentare qualche sortita dalla distanza. Sebbene va sottolineata la mobilità di Fiorino e Buffone che si cercano, incrociano e provano a dare  profondità.

Capitan Cugnetto, impegnato in terza linea accanto a Bruno, tranne che in un’occasione, non riesce a portarsi sotto porta (dove risulta spesso letale) con frequenza, battagliando pure nelle pozzanghere e facendo valere il fisico. Del resto non è semplice portare la croce e cantare nello stesso tempo, perlopiù su un terreno pesante.

La ripresa inizia con il cliché del primo tempo. La Vigor cerca il gol e continua ad ottenere punizioni dal limite. In una di queste al 3’ Lanzo sgambetta Simonetti, beccandosi l’ammonizione, ma il tartassato bomber di San Gregorio d’Ippona stavolta è costretto ad uscire. Al suo posto il pugliese Bassi. Al 9’ ci prova Sesto su punizione da 18 metri, di poco fuori. All’11’ una punizione di Bruno dalla sinistra, genera una batti e ribatti furibondo nei pressi della linea di porta avversaria, fino a quando Caroleo, non si sa come, si ritrova la sfera fra le mani in mezzo a mille gambe.

Al 16’ ancora una punizione dalla trequarti di destra, che Sesto batte lunga sul secondo palo dove è appostato Bevilacqua che con la fronte imprime una traiettoria diretta sul palo opposto, scavalcando il portiere; sulla sfera si catapulta Cugnetto che di testa insacca. Gioia sfrenata del capitano, giunto all’undicesimo centro in 12 presenze. Niente male per un ragazzino che in aprile compirà 42 anni. Al 24’ altra palla lanciata lunga in area, Bassi non controlla a dovere e, scoordinato, da pochi passi, tira fuori.

Il PSG prova a reagire, ma non con azioni combinate, bensì con palloni lunghi o alti su cui Aiello si fa trovare sempre pronto e sicuro, esibendosi anche in una plastica respinta volante su un pallone alto calciato dalla bandierina. Sugli sviluppi di un angolo Fiorino, in tuffo di testa, all’altezza dell’area piccola, mette fuori.

Al 36’ Ventura pressa i difensori ospiti che stavano disimpegnandosi, intercetta la sfera e contrattacca esprimendo potenza e velocità; arrivato a tu per tu col portiere però spara altissimo. AL 42’ ci prova Bruno dai 16 metri, ma stavolta, contrariamente a quanto successo con il gol contro i Biancoverdi Lamezia, la palla lambisce il palo. L’arbitro concede cinque minuti di recupero.

Al 48’ grave errore della difesa vigorina che si fa sorprendere scoperta in ripartenza sulla propria destra, la palla perviene sul primo palo a Matteo Torcasio, solissimo, che dovrebbe solo appoggiare in porta, ma incredibilmente angola maldestramente e mette fuori, graziando letteralmente la Vigor. Poteva costare caro l’errore di posizione dei vigorini, fra i quali paradossalmente erano entrati, nel frattempo, altri due terzini: Butruce e Mercuri. C’è tempo per un’altra mischia in area con proteste ospiti, che poi proseguono al triplice fischio, creando una baraonda, di cui non si sentiva la mancanza.

Una partita davvero aspra, con clima teso fra i calciatori (tutti lametini e tutti che si conoscono) e le panchine (tutti lametini e tutti che si conoscono). La Vigor ha giocato con cuore e  grinta, ha giocato da squadra (eccetto la distrazione finale), risultando più matura e quadrata rispetto alla prima parte del campionato, in cui era più spettacolare, più prolifica, più arrembante, ma anche più vulnerabile e incapace di gestire situazioni di chiaro vantaggio. Una crescita che premia il lungo e certosino lavoro della dirigenza, dei tecnici e di tutti i ragazzi.

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