Villella: da Fiorita mi sarei aspettata molto altro
2 min di letturaAbbiamo appreso dalla stampa che, nelle linee programmatiche presentate al consiglio, Nicola Fiorita tra gli obiettivi ha inserito quello di aggiungere al nome dell’aeroporto di Lamezia Terme quello di Catanzaro
Comunicato Stampa
E dire che proprio in Consiglio Comunale, all’indomani del suo insediamento, nel fargli gli auguri, mi ero detta sicura che i rapporti tra le due città sarebbero stati più forti, e che avremmo potuto, stavolta, condividere percorsi comuni. Certo, nel corso degli anni abbiamo assistito ai tanti tentativi di sottrazione di servizi territoriali, ma nessuno mai ha lontanamente pensato di poter cambiare il nome all’aeroporto che insiste sul territorio lametino.
Onestamente, da lui ci saremmo aspettati altro. Ci saremmo aspettati ad esempio, e ci avrebbe trovati al suo fianco, che si interrogasse se possiamo ancora sostenere l’idea di un’unica società che gestisca i tre scali e che non ha portato alcun vantaggio allo scalo lametino. Anzi.
Ci saremmo aspettati che volesse difendere il d.P.R. n. 201 del 2015 che inserisce Lamezia tra i 12 scali strategici del Paese e che, insieme alla città di Lamezia, volesse lavorare per evitarne la marginalizzazione che si sta consumando a vantaggio di quello di Reggio Calabria con l’avallo di Occhiuto e Cannizzaro. Ci saremmo aspettati che formulasse una proposta per rendere l’aeroporto motore di produzione turistica per l’intera Calabria. Niente di tutto questo.
Ora, se l’idea, condivisibile, lanciata con forza da Nicola Fiorita in campagna elettorale di voler lavorare in sinergia con tutti comuni del comprensorio, si deve tramutare in questo genere di proposte partendo dalla modifica di una denominazione, piuttosto che da una visione complessiva dell’intera area centrale della Calabria, questa sì necessaria, non parte certamente bene, almeno nel dialogo con la città di Lamezia Terme.