Violenza domestica: a Catanzaro è attivo il progetto S.A.Ve
2 min di letturaServizio sostegno e consulenza psicologica online a vittime
CATANZARO. Si scrive “S.A.Ve” si legge “Sicure Accolte Vere” ed è il progetto finanziato dalla Regione al Centro calabrese di solidarietà con l’obiettivo di sostenere l’emersione del fenomeno della violenza domestica.
“Il progetto è finanziato nell’ambito della ripartizione delle risorse del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità (anno 2019) – è detto in una nota – ed è frutto di un’approfondita attività di analisi e monitoraggio condotta dal Centro, guidato dalla presidente Isolina Mantelli, partendo dal forte aumento dei casi di violenza contro le donne tra le mura domestiche registrato nel corso dell’emergenza pandemica da Covid 19.
Le vittime, inoltre, soprattutto in questo periodo in cui sono state costrette a condividere gli spazi con il ‘maltrattante’, e a causa del divieto di spostamento, hanno avuto maggiore difficoltà a rivolgersi ai servizi di supporto e ai centri di violenza ‘tradizionali’. Isolamento, marginalità e solitudine hanno compromesso la presa in carico di vittime di abusi, nonostante le porte dei Centri antiviolenza, come ‘Mondo Rosa’ gestito dal Centro calabrese di solidarietà, siano rimaste sempre aperte”.
“Da queste considerazioni – riporta ancora la nota – nasce e si sviluppa il progetto ‘S.A.Ve. – Sicure Accolte Vere’ che ha determinato l’ente gestore del centro antiviolenza ‘Mondo Rosa’ a dotarsi di strumenti innovativi e non tradizionali che permettano alle operatrici di reinventare le modalità di sostegno alle donne.
Si tratta, quindi, di un nuovo servizio di sostegno e consulenza psicologica completamente online a favore delle vittime di violenza per ‘garantire un’adeguata protezione alle vittime, in considerazione delle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del covid – 19″, fornendo strumenti utili e necessari per intercettare la richiesta di aiuto e alleviarla”.
“Il servizio di consulenza online – spiega la coordinatrice del progetto, Katia Vitale – prevede un percorso di fuoriuscita dalla violenza strutturato completamente in modalità a distanza con videochiamate programmate, l’idea è quella di rafforzare l’efficacia dei servizi offerti, prestando particolare attenzione alla situazione pandemica”. (ANSA).