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Violenza sulle donne, l’importanza dell’educazione e della prevenzione: dibattito in tribunale

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Importanza e necessità della prevenzione per arginare l’inquietante fenomeno della violenza sulle donne. Un tema di estrema attualità trattato dal Comitato Pari Opportunità e dall’Ordine forense lametino in un incontro-dibattito tenutosi nella biblioteca del tribunale di Lamezia.

LAMEZIA. Angela Davoli, presidente del CPO, ha ricordato che “il comitato già da tempo sta realizzando delle iniziative di informazione e formazione nelle scuole per educare bambini e bambine, fin dalla tenera età, al rispetto di genere”.

Dina Marasco, presidente degli avvocati lametini, ha parlato dei passi in avanti fatti, a livello legislativo con l’adozione del cosiddetto “Codice rosso” che ha introdotto delle disposizioni normative “che tutelano maggiormente le vittime di violenza ed avviano anche un iter giudiziario celere che dà risposte rapide alle parti offese”.

Per la presidente della sezione penale del tribunale, Angelina Silvestri, “la donna abusata che ha il coraggio di denunciare deve trovarsi di fronte un interlocutore preparato, in grado di cogliere il dramma del suo vissuto. La donna che vuole uscire dal tunnel dei soprusi deve essere adeguatamente supportata perché altrimenti il ciclo della violenza – ha ribadito Silvestri – si riverbera sui figli. La nostra normativa è completa ma, per fronteggiare il fenomeno, servono più risorse”.

La psicologa Anna Fazzari, in rappresentanza del centro anti-violenza Demetra, ha raccontato quanto sia difficile per molte donne arrivare alla determinazione di denunciare il proprio compagno, marito o fidanzato colpevole di continue violenze o vessazioni. Le donne che si ribellano sono lasciate sole dalla loro famiglia d’origine e sono ancora vittime del pregiudizio che è un macigno pesante perché “quello che pensa e dice la gente” condiziona ancora la vita di molte famiglie.

Gianni Garofalo, presidente del tribunale lametino, ha invitato tutte le donne a non perdonare chi si macchia del reato di abuso e di violenza. Ha esortato a riconoscere con razionalità se l’uomo con cui si vive è una persona disturbata bisognosa di cure e quindi, per questo motivo, non più in grado di stare in famiglia. Perché chi non sta bene con se stesso non può condividere il percorso di crescita e di sani sentimenti con gli altri componenti del nucleo familiare.

Il maggiore Christian Bruscia, comandante della locale compagnia dei carabinieri, ha presentato un video per illustrare le tante iniziative che l’Arma ha messo in campo per sostenere le donne vittime di violenza.

Al convegno ha portato il suo saluto il sindaco Paolo Mascaro in rappresentanza dell’amministrazione comunale. Red.

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