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Yamandu Costa chiude il festival Reggio chiama Rio

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Si è chiuso martedì sera al Teatro Cilea di Reggio Calabria il festival internazionale “Reggio chiama Rio”, nato dalla collaborazione tra il Comune di Reggio Calabria, con il suo Festival “Alziamo il Sipario” e la Shownet con “Fatti di Musica”, il festival del miglior live d’autore nazionale ed internazionale diretto da Ruggero Pegna giunto alla trentunesima edizione.
Yamandu CostaComunicato Stampa
Protagonista dell’ultimo appuntamento è stato un superbo Yamandu Costa, uno dei maggiori talenti della chitarra brasiliana, che ha tenuto un concerto unico in tutti i sensi, essendo il solo appuntamento italiano.
Yamandu Costa, da autentico riferimento mondiale nell’interpretazione della musica brasiliana, ha sfoderato le sue composizioni originali con la chitarra a sette corde, strumento particolare usato in Brasile principalmente nel Choro e nel Samba, di cui è un mito assoluto.
La sua creatività musicale e il suo virtuosismo hanno incantato il Cilea con composizioni appassionate e coinvolgenti. Applausi e standing ovation hanno chiuso un festival già storia dello spettacolo musicale in Calabria, come ha ribadito prima dell’inizio Umberto Giordano, dirigente dell’Assessorato Comunale alla Cultura.
Come si intuisce dal titolo, “Reggio chiama Rio” voleva realizzare un ambizioso gemellaggio per la promozione internazionale di Reggio e della Calabria, attraverso la musica, la cultura e, certo non ultima, la natura di due luoghi del mondo dalle bellezze paesaggistiche mozzafiato.
Due realtà distanti, ma accomunate dalla contagiosa voglia di allegria, ben espressa dai colori della natura immersa nel mare e dalla vitalità di storia, tipicità e tradizioni. Obiettivo centrato e, forse, si è andati anche oltre, creando le suggestioni di una internazionalità vissuta dal pubblico con entusiasmo, consapevole di essere protagonista di un progetto ambizioso e di respiro culturale mondiale.
La spettacolare Arena dello Stretto, vero palcoscenico al centro del Mediterraneo incastonato nel lungomare Falcomatà (il dannunziano chilometro più bello d’Italia), nella parte estiva si è vestita di verde-oro. A fare da sfondo, una skyline unica in Europa con le luci della costa siciliana e dei battelli, la sagoma dell’Etna e il mare in cui sono immerse sia Reggio che Rio.
Suoni, colori, atmosfere, magie, hanno dato vita ad un binomio che ha proiettato Reggio e la Calabria in una meritata dimensione turistica internazionale, ben rappresentata dal valore del suo patrimonio artistico-culturale, a cominciare dai Bronzi e dalla storia millenaria esposta al museo reggino, dalle sue meravigliose bellezze naturali, attraverso il gemellaggio con una delle Città più belle del mondo, la sua cultura e la sua musica, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità.
Il Lungomare Falcomatà, con i suoi lidi, i suoi alberi monumento, le creazioni artistiche, la sua splendida Arena, si è trasformata nella Copacabana italiana.

Ricco il programma, che lascia infiniti ricordi e foto indimenticabili, a cominciare dall’apertura dell’11 luglio con i Tamburi di Luca Scorziello guest Mario Venuti e Tony Canto.
Il 14 luglio grandi emozioni e suggestioni con lo spettacolo “Dal Mediterraneo al Brasile sulla rotta delle Sirene”, il racconto per immagini e suoni dell’antropologa, fotografa e scrittrice Patrizia Giancotti con il musicista Peppe Consolmagno alla voce e percussioni.
Il giorno dopo l’Arena è stata conquistata da Maria Gadù e la sua band, la giovane cantautrice e chitarrista di San Paolo, che ha scalato le classifiche di tutto il mondo con l’hit Shimbalaié, premiata con il “Riccio d’Argento” del maestro orafo crotonese Gerardo Sacco. Il 16 luglio, altro momento di altissimo spessore con l’Omaggio a Tom Jobim con il concerto di Jaques e Paula Morelembaum feat Cello Samba Trio, capitanati dal grande chitarrista Jurandir Santana, “Premio Braskem” per il miglior album jazz di Bahia.
Il concerto di Maria Gadù e l’Omaggio a Jobim sono stati presentati da Max De Tomassi, il popolare conduttore di “Brasil” su Rai Radio1. Il 17 luglio, ad infiammare l’Arena, è arrivato Hamilton De Holanda & Baile Do Almeidinha, lo straordinario bandolinista di Rio de Janeiro.
La sessione estiva si è chiusa il 9 agosto con l’ evento che ha preso il titolo dell’intero progetto: “Reggio chiama Rio”. A suggellare il gemellaggio tra Reggio e Rio, la Calabria e il Brasile, uno strepitoso Sergio Cammariere con la sua band, che ha letteralmente paralizzato il lungomare Falcomatà invaso di pubblico.
Il musicista e cantautore calabrese nel Sanremo 2008 ha dedicato un emozionante omaggio alla bossa nova duettando con Gal Costa, una delle più belle voci brasiliane.
Dopo la sessione estiva, “Reggio chiama Rio – Fatti di Musica Brasil” ha regalato a novembre al Teatro Cilea le due ultime perle uniche in Italia: il concerto-evento di Gilberto Gil con il Cortejo Afro, il Nucleo dell’Opera di Bahia e l’Orchestra diretta da Aldo Brizzi e, infine, il concerto di Yamandu Costa.
In contemporanea con questi due appuntamenti, nel foyer del Cilea è stata allestita l’installazione fotografica di Patrizia Giancotti “A Alma da Bahia – il Brasile di Jorge Amado”, immagini, suoni e letteratura per una mostra che è il succo dell’ultradecennale lavoro dell’antropologa – fotografa in Brasile.
“E’ stata un’idea vincente, subito condivisa dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dagli Assessorati comunali alla Cultura e al Turismo, con i quali si è realizzata un’intesa perfetta”, ha affermato Ruggero Pegna.
“Un progetto ambizioso – continua il promoter e produttore – ricco di grande musica, eventi forse irripetibili, risonanza mediatica internazionale. Abbiamo centrato gli obiettivi che, peraltro, ci hanno consentito di essere inseriti tra i Grandi Festival Internazionali approvati anche dalla Regione Calabria e, soprattutto, siamo consapevoli di aver offerto al pubblico eventi veri e alla Calabria una promozione importante. Un grazie al sindaco, all’assessore Irene Calabrò, ai delegati Latella e Paris, alla squadra dell’assessorato alla cultura, Umberto Giordano, Giovanni Cucinotta, Daniela Monteleone, con cui si è creata una straordinaria sintonia e un grazie anche a Patrizia Nardi, ex assessore alla Cultura, con cui tre anni fa è iniziato il gemellaggio tra la mia Fatti di Musica e Alziamo il Sipario. Ora c’è da pensare ad un nuovo grande progetto per il 2018. Le idee non mancano…”

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